Per produrre energia idroelettrica, prendiamo in prestito l’acqua di fiumi e torrenti, la turbiniamo e poi la rilasciamo nell’ambiente senza alterazioni. Per utilizzare quest’acqua versiamo, ogni anno, quasi 70 milioni di euro di canoni, a beneficio dei territori in cui sono situati gli impianti.
La gestione di un impianto come i nostri non è semplice. Le centrali idroelettriche di cui ci occupiamo, infatti, si trovano al centro di un ecosistema ampio e delicato. Tutti gli elementi che ne fanno parte devono essere in equilibrio fra loro, e affinché questo avvenga serve molta attenzione da parte nostra. Il rilascio dell’acqua turbinata, ad esempio, deve tenere conto di molte variabili. Per garantire un ambiente ottimale alla flora e alla fauna acquatiche e proteggere i territori a valle dal rischio di esondazioni in caso di fenomeni atmosferici intensi, è necessario rilasciare quantità precise di acqua in tempi adeguati. Per questo, siamo in costante contatto con la Protezione Civile e con tutti i soggetti territoriali: vogliamo che il nostro lavoro giovi alle comunità, e che si inserisca sinergicamente nell’ambiente di cui fa parte.
Teniamo conto, nelle nostre attività, anche delle esigenze degli agricoltori, e facciamo sì che abbiano a disposizione la giusta quantità di acqua per irrigare le proprie colture. Tuteliamo, infine, anche la sicurezza dell'approvvigionamento idrico potabile dei comuni. Misurando la quantità di acqua turbinata da restituire all’ambiente, infatti, ci assicuriamo che le città possano far fronte alle esigenze quotidiane dei loro abitanti, anche nei periodi di siccità.