Sapevi che un litro d’acqua del rubinetto ti costa 400 volte in meno, rispetto alla stessa quantità in bottiglia? Inoltre, la produzione, il trasporto e lo smaltimento della plastica hanno un grande impatto negativo sull’ambiente. L’acqua di rubinetto non è solo conveniente e sostenibile: è anche sicura e di ottima qualità, grazie anche al lavoro del nostro laboratorio analisi.
Vivi in Trentino e vuoi scoprire i parametri d’analisi dell’acqua che arriva a casa tua? Inserisci il nome del comune in cui abiti e fai una ricerca.
Il laboratorio del Gruppo Dolomiti Energia collabora ogni giorno con i gestori della rete idrica per monitorare e analizzare l'acqua destinata al consumo umano su tutto il territorio. Secondo il Piano di Controllo condiviso con le autorità sanitarie, verifichiamo periodicamente le caratteristiche chimiche, fisiche e batteriologiche per garantire la distribuzione di acqua sicura e di alta qualità, nel rispetto dei parametri previsti dal nuovo Decreto Legislativo 18/2023, entrato in vigore il 20 marzo 2023.
Il nostro costante lavoro è importante anche per valutare in anticipo eventi che potrebbero compromettere la qualità dell’acqua. Per questo preleviamo i campioni in specifici punti di monitoraggio, indicativi dell’acqua distribuita ai cittadini, e utilizziamo protocolli analitici molto avanzati per individuare l’eventuale presenza di microinquinanti organici, legati alla progressiva antropizzazione del territorio e alle coltivazioni agricole.
Infine, comunichiamo sempre con tempestività e con la massima trasparenza i risultati più importanti delle nostre attività di controllo sull’acqua potabile.
La qualità dell’acqua dipende, in generale, dal suo sapore e dall’assenza di elementi dannosi per la salute umana. Il sapore lo percepiamo con i nostri sensi, mentre la salubrità dell'acqua che beviamo è assicurata dai processi di potabilizzazione e dalle verifiche che ogni giorno vengono fatte dai nostri laboratori.
I parametri di qualità dell’acqua possono essere divisi nelle seguenti categorie principali: organolettici (colore, odore, sapore), chimici, fisici (temperatura, pH, conducibilità elettrica, cloruri, solfati, calcio, metalli pesanti ecc.) e microbiologici (batteri).
Per eliminare i contaminanti microbiologici che possono eventualmente essere presenti nell'acqua, è necessario sottoporla a trattamenti di disinfezione. In genere, si usa aggiungere all'acqua piccole quantità di ipoclorito di sodio (NaClO). Alternativamente la disinfezione può essere effettuata con biossido di cloro o radiazione ultravioletta.
L'acqua ha una gradevolezza che dipende da vari fattori che la fanno apprezzare al palato del consumatore. Come tutti i prodotti naturali, ha un sapore, un odore e un aspetto (trasparenza).
Tra i fattori più noti che determinano la gradevolezza di un’acqua vi sono la temperatura, l’aspetto dell’acqua (colore e limpidezza), l’assenza di odore e il contenuto di Sali Minerali.
La temperatura dell'acqua potabile al punto di consegna all’utente deve essere compresa mediamente tra gli 8° e i 15°.
Il colore dell'acqua può essere legato al contenuto di alcuni composti presenti in acqua, ma, in generale, l’acqua potabile deve essere incolore. Eventuali colorazioni di tipo permanente possono essere il segnale di problemi a carico della distribuzione o della rete interna delle abitazioni.
La limpidezza è una caratteristica molto importante ed è tenuta sotto controllo attraverso la misura della torbidità. Questa misurazione viene effettuata dai nostri tecnici nel corso dei controlli di routine sull’acqua distribuita. Eventuali fenomeni di torbidità temporanei dell’acqua possono essere legati a cambi di regime di pressione nelle reti (presenza di microbolle) ma, in generale, l’acqua distribuita deve risultare limpida.
L'acqua potabile deve essere priva di odori sgradevoli. Alcuni deboli e innocui odori possono manifestarsi a seguito di naturali fenomeni stagionali che si verificano nelle fonti o nella formazione di composti odorigeni oppure durante la disinfezione come combinazione del cloro e dei composti naturalmente presenti nell’acqua.
Il sapore gradevole dell'acqua è dovuto ai gas e ai sali che sono naturalmente in essa disciolti. In alcuni casi, una eccessiva presenza di sali minerali può essere causa di sapore sgradevole (salato, amaro, metallico). Di contro, un’acqua poco mineralizzata può risultare insipida e facilitare parziali corrosioni nelle tubature, conferendole eventualmente un retrogusto metallico.
I parametri da misurare sono molti e sono elencati in dettaglio nel Decreto Legislativo 18 del 2023. Tra i parametri più comuni, i cloruri normalmente sono presenti e la loro quantità varia in funzione del tipo di acqua. Nelle acque di falda e nelle sorgenti di montagna il tenore di cloruri è molto basso. Valori eccessivi di cloruri (possibili in fonti di emungimento vicino a coste marine) possono conferire un sapore salino e dar luogo a corrosioni delle tubazioni.
Il pH rappresenta un indice della concentrazione di ioni idrogeno e costituisce la misura dell'acidità e basicità della soluzione acquosa. Esso è il risultato di tutti gli equilibri chimici presenti ed è fortemente influenzato dalla geologia del territorio. Nella maggior parte dei casi, il pH è determinato dall'equilibrio di dissoluzione dei bicarbonati o di basi libere. Bassi valori di pH, associati alla presenza di anidride carbonica libera disciolta, rendono l'acqua aggressiva nei confronti dei metalli delle tubazioni, fenomeno che può portare alla liberazione, da parte di queste ultime, di metalli. Elevati valori di pH impartiscono all'acqua il sapore di lisciva.
La durezza totale indica la quantità totale dei sali di calcio e di magnesio presenti in varie forme nell'acqua. Le acque potabili con una elevata concentrazione di sali di calcio e di magnesio sono dette "acque dure". La durezza dell'acqua non influisce sulla salute, ma bisogna considerare che questi sali provocano incrostazioni nei tubi, nelle caldaie, nelle pentole e ostacolano anche la schiumatura dei saponi. Inoltre, allungano i tempi di cottura degli alimenti, come ad esempio i legumi. Le acque troppo poco dure, al contrario, rendono l'acqua corrosiva per le tubazioni delle reti di distribuzione e favoriscono il passaggio in soluzione di possibili metalli. Spesso il valore di durezza erogata nella propria abitazione viene richiesto per l’impostazione su alcuni elettrodomestici ad es. lavastoviglie che nel per il loro funzionamento necessitano di acque pressoché prive di Calcio e Magnesio ; l’espressione del valore di durezza più comunemente usato in Italia è il grado francese (°F) a volte alcuni elettrodomestici lo richiedono in gradi tedeschi ( °GH o °DH ) Il valore di conversione è il seguente: 1 grado francese corrisponde a 0,56 gradi tedeschi.
Altro elemento spesso contenuto nell'acqua è il fluoro, essenziale alla vita e presente negli alimenti solo in quantità minima. Il fluoro entro determinate concentrazioni svolge un'azione di difesa nei confronti della carie dentale, soprattutto se somministrato ai bambini in età scolare. Al contrario in elevate concentrazioni può risultare tossico; è bene quindi controllare il contenuto di fluoro nell’acqua distribuita prima di procedere con eventuali integrazioni per via orale.
I nitrati sono presenti naturalmente nell'ambiente ma il loro contenuto nelle fonti può aumentare in seguito ad attività umane quali, ad esempio, l’agricoltura e l’allevamento di bestiame. Il tenore di nitrati viene regolarmente controllato per verificare che siano sempre sotto i limiti di legge previsti, ovvero inferiori a 50 mg/litro e per determinare eventuali aumenti nel tempo indice di scadimento della qualità.
Anche i metalli pesanti sono composti sempre presenti in piccole tracce nelle acque naturali e potabili ma il loro livello non deve superare i limiti concessi dalla Legge. Il loro livello può aumentare a causa di fenomeni naturali, antropici o per contatto dell’acqua con tubazioni in cattivo stato di conservazione. Pertanto, il loro monitoraggio è effettuato con regolarità.
Pesticidi e composti organici persistenti sono sostanze che, nel corso degli anni, sono state progressivamente immesse dall’uomo nell’ambiente e che attualmente sono presenti in maniera ubiquitaria. È, quindi, necessario effettuare un monitoraggio costante delle fonti per verificare la loro assenza nell’acqua distribuita.
L'acqua deve rispondere a determinati requisiti dal punto di vista fisico quali la torbidità, il residuo fisso e la conducibilità. Essi, oltre a rappresentare elementi utili per indicare la qualità dell'acqua, danno indicazioni sulla gradevolezza e sulla sua capacità di soddisfare i sensi.
La torbidità è legata alla presenza di microparticelle in sospensione. Un’ elevata torbidità, oltre a diminuire la gradevolezza dell'acqua, può rendere difficoltosa e poco efficace la disinfezione che usualmente viene effettuata nel processo di potabilizzazione dell'acqua.
Il residuo fisso è ciò che rimane dopo l'evaporazione dell'acqua stessa: dà una misura assoluta del suo contenuto salino e può essere determinata a varie temperature. Un residuo di oltre 1500 mg/l a 105°C è indice di una mineralizzazione troppo elevata dell'acqua; al di sotto dei 100 mg/l l'acqua è sostanzialmente insapore. In generale un’acqua con residuo fisso inferiore a 500 mg/l è definita come oligominerale.
La conducibilità elettrica è correlata al contenuto salino, ossia agli ioni presenti, dotati di carica elettrica. È quindi un indicatore del livello di sali contenuti nell’acqua. Una conducibilità troppo elevata può causare corrosioni nella rete idrica.
I parametri microbiologici assumono particolare rilievo nella determinazione della qualità delle acque. Il D.Lgs.18/23 prende in considerazione i seguenti parametri microbiologici:
I coliformi totali sono spesso usati come indicatori generici della qualità microbiologica di un'acqua, Si tratta di una famiglia di microorganismi che non necessariamente deriva da inquinamenti di origine umana o animale ma spesso è un indice del collegamento tra il modo esterno e la fonte di approvvigionamento in particolare, contatto dovuto a forti precipitazioni meteoriche o a carenti situazioni igieniche dell’opera di presa. Una loro presenza limitata può anche essere dovuta alla presenza di biofilm nelle reti di distribuzione domestica. E’ un batterio facilmente eliminabile dagli usuali trattamenti di disinfezione.
Escherichia coli ed Enterococchi si ritrovano abbondante nelle feci umane ed animali e, pertanto, è riconosciuto come indicatore primario di contaminazione fecale delle acque. La normativa ne prevede l’assenza per le acque destinate al consumo umano.
Clostridium perfringens fa parte dei clostridi solfito-riduttori, batteri anaerobi che producono spore resistenti al calore e meno vulnerabili ai normali metodi di disinfezione rispetto, ad esempio, ai coliformi. Soprattutto la presenza di Clostridium perfringens nelle acque trattate può indicare anomalie nel processo di trattamento delle acque. Se venissero rilevate positività nelle acque per uso umano, bisognerebbe verificare che non ci siano potenziali rischi per la salute umana derivanti dalla presenza di microrganismi patogeni.
Pseudomonas aeruginosa è un batterio che si può sviluppare in quelle parti della rete di distribuzione dove lo scorrimento è molto limitato, per questo motivo lo si può trovare nel finale reti di distribuzione se non è previsto un sistema di spurgo od un collegamento ad anello e nelle apparecchiature domestiche per il miglioramento di acque potabili. Si tratta di un batterio molto resistente ai processi di potabilizzazione, quindi può non essere completamente eliminato dagli usuali processi di potabilizzazione.
Le Colonie a 22°C e 37°C sono specie microbiche sporigene, cromogene, putrefattive, ecc. abbondanti negli strati superficiali del suolo e facilmente adattabili all’ambiente idrico. Molti di essi possono appartenere alla microflora ambientale autoctona delle acque, presente indipendentemente da qualsiasi contaminazione. Il parametro non ha rilevanza sanitaria, ma viene comunque considerato come indicatore di qualità e di efficienza del trattamento.